CLARINETTI IN CORO

venerdì 6 luglio 2018

Chiostro del Conservatorio, ore 21

Clarinetti in coro

Ensemble di fiati con pianoforte e chitarra

Il concerto di questa sera è il risultato dell’unione di due progetti che, nati separatamente, sono confluiti l’uno nell’altro, accomunati da un unico tema: le composizioni per organico di strumenti a fiato, in quest'occasione coadiuvati da pianoforte e chitarra.

Il percorso musicale si muoverà attraverso l’esecuzione di brani dal tipico gusto salottiero che caratterizza certa musica da camera francese, con la sola eccezione di un brano dedicato all’opera italiana.

A cura dei Maestri Angelo Clemente, Cosimo Larocca e Vito Liuzzi.

 

clarinetti

Prima parte

CLARINETTI IN CORO

A. Ciesla     Concerto per clarinetto solo e coro di clarinetti

I. Fantasia

Clarinetto solista: Fabrizio Lillo

II. Habanera

Clarinetto basso solista: Tommaso Ivone

III. Scherzo

Corno di bassetto solista: Antonio Magno

IV. Tarantella

Clarinetto piccolo solista: Miriam Goffredo

 

N. Ortolano Clarinetti all’opera

                     Per 3 clarinetti e coro di clarinetti

Solisti: Nicola Santamaria, Delfine Francesco, Matteo Palma

Clarinetto piccolo: Miriam Goffredo

Clarinetti: Fabrizio Lillo, Nicola Santamaria, Caterina Santoro, Matteo Palma, Giuseppe Parisi, Vincenzo Catalano, Delfine Francesco, Antonella Pinto, Lucia Scrascia

Corni di bassetto: Antonio Magno, Annabella Ruggiero

Clarinetti bassi: Tommaso Ivone, Gregorio Caforio

 

Seconda parte

M. Scappini      Sonata

E. Roselli (arr.) Pot-pourri su melodie del repertorio napoletano

Flauto: Gianfranco Lafratta

Clarinetto: Miriam Goffredo

Chitarra: Ornella Vinci

 

C. Saint-Saëns Caprice sur des airs danois et russes op. 79

Flauto: Gianfranco Lafratta

Oboe: Fabiana Lazazzara

Clarinetto: Miriam Goffredo

Pianoforte: Antonia De Pasquale

 

J. Françaix Le Gay Paris per tromba solista e fiati

Tromba solista: M° Giovanni Ventrella

Flauto: Gianfranco Lafratta

Oboe: Francesco Larenza, Francesca Lazazzara

Clarinetti: Miriam Goffredo, Gregorio Caforio

Fagotto: Katia Calzolaro

Controfagotto: M° Marcello De Giuseppe

Corni: Vincenzo Colucci, Domenico Cosentino

Prof.ssa Deborah Tarantini, direttore

Alexis Ciesla ha studiato clarinetto a Lione, Ginevra e Parigi, dove ha ottenuto i miei primi premi in clarinetto e clarinetto basso. Allo stesso tempo, come clarinettista solista, ha partecipato alla Jeunesses Musicales World Orchestra e alla French Youth Orchestra. Attratto dalla pedagogia, ha ottenuto il Diploma di Stato e il Certificato di attitudini alle funzioni di insegnante di clarinetto. Insegna al Conservatorio di Saint-Priest (Francia - Rhône), all'INSA, è il co-fondatore del Doumka Clarinet Ensemble e compone musica pubblicata dagli editori di Advance Music, Billaudot, Robert Martin e Editions des Braques per il disco di Halb. Fa anche parte dell'ensemble Op.Cit, suonando con l'orchestra OSE, con la sorella, per il duo Paris-Warsaw e con Jean-Luc Brunetti per Le chant des reches.

Il Concerto per clarinetti è scritto per ensemble di clarinetti e clarinetto solo. Ogni tempo della suite alterna un clarinetto solista diverso, coinvolgendo tutti i principali strumenti che compongono la famiglia dei clarinetti. Il primo pezzo, vivace e virtuosistico, porta il titolo "Fantasia" ed è perfetto per far risaltare il vigore e l'elasticità del clarinetto in Sib. Il secondo è una “Habanera”, malinconico ma effervescente, in cui il clarinetto basso sfrutta tutta la gamma tonale dello strumento. Segue lo "Scherzo", dedicato al corno di bassetto, che si muove allegramente spaziando da frasi classiche a frasi swingate per finire infine in una coda brillante e virtuosistica. Il concerto si conclude con una "Tarantella", in cui il clarinetto piccolo mette in risalto tutto il suo virtuosismo e la sua agilità, ispirandosi allo stile tipicamente italiano della danza.

Nunzio Ortolano è nato a Montemaggiore Belsito, nel 1967. E’ compositore e direttore d’orchestra, clarinettista e pianista. Eclettico e sensibile, è dotato di un carisma naturale tale da coinvolgere ed emozionare il pubblico. Le sue opere comprendono musica sinfonica e jazz, da camera e per orchestra di fiati. Le sue composizioni di musica e teatro sono state pubblicate ed eseguite in tutto il mondo.

Clarinetti all’opera, composizioneoriginale per due clarinetti e pianoforte, è trascritta dallo stesso autore per tre clarinetti e coro di clarinetti. In questo brano si ascolteranno incisi di varie opere liriche rielaborate dall’autore in forma ironica e divertente.

Mauro Scappini

Nelle recensioni a lui dedicate, sono rilevate costantemente le grandi doti espressive, basate sulla piena bellezza del suono e la grande naturalezza del fraseggio … (La Suisse) “…il a une diction élégante, un jeu pur, un sense nuancé des styles et des oeuvres. Et l’on aime pour la volupté de ses interprétations et la joie malicieuse qu’il donne…”.. Mauro Scappini si diploma nel 1980 con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Brescia sotto la guida del M° Bruno Cavallo, perfezionandosi in seguito con grandi nomi quali: J. P. Rampal, A. Marion e A. Adorjan. Affermatosi in molti concorsi nazionali e internazionali, nel 1980 vince il prestigioso Concorso Flautistico “F. Cilea” di Palmi e nello stesso anno, il posto di Primo Flauto nell’Orchestra Milanese dell’Angelicum (ora Milano Classica). Ha collaborato con i maggiori Teatri di tradizione ed Orchestre Nazionali quali Teatro alla Scala, Filarmonica della Scala, Orchestra dei Pomeriggi Musicali, Milano Classica, con direttori di chiara fama quali R. Muti, G.Gavazzeni, G.Pretre, U.B.Michelangeli, J.Tate, P.Badura-Skoda, I.Oistrakh, N.Bareza, L.Markitz, D.Robertson.
Ha tenuto recitals e concerti con orchestre in tutta Italia, Europa, Paesi dell’Est e Stati Uniti, riscuotendo ovunque consensi da parte di pubblico e critica.

La Sonata è stata composta considerando i tre strumenti sempre alla pari, nessuno con funzioni di semplice accompagnamento come spesso accade in formazioni cameristiche.
Il gioco che ho realizzato è l'unione di generi diversi, riconoscibili in uno stile settecentesco, romantico e rielaborato poi in fusion, il tutto mixato con ritmi scomposti che mettono a dura prova i tre strumentisti ma nello stesso tempo rendono il brano piacevole all'ascolto”.

J. Françaix

Le doti musicali di Françaix furono stimolate sin dalla prima infanzia: il padre era infatti un musicologo e pianista, la madre insegnante di canto. Iniziò a comporre già a sei anni e la sua prima pubblicazione, risalente al 1922, suscitò l'interesse dell'editore, che invitò la famiglia a fargli proseguire gli studi musicali sotto la guida di Nadia Boulanger. Ella lo incoraggiò fortemente a proseguire nella carriera di compositore: lo riteneva infatti uno dei suoi migliori studenti, se non il migliore.Fu un autore estremamente prolifico (nel suo catalogo si annoverano circa 200 numeri d'opera) e rimase attivo fino alla morte, avvenuta nel 1997, senza aver mai definitivamente esaurito la propria vena creativa.

L'opera di Françaix è caratterizzata da un sagace umorismo, di taglio esplicitamente neoclassico. Pianista dotato, dedicò alla tastiera molte delle sue fatiche, in special modo nella produzione cameristica. Rifiutò sempre l'atonalità, pur essendo molto disponibile ad accogliere suggestioni di vari autori, in particolare Francis PoulencIgor StravinskijMaurice Ravel.

L'atmosfera predominante delle sue composizioni è l'estrema luminosità accompagnata al gusto per l'ironia. Nella musica da camera Françaix si esprime al meglio delle sue potenzialità ffidando agli strumenti a fiato la quasi totalità delle sue composizioni.

Camille Saint–Saëns

Le sue opere sono state definite logiche e pulite, levigate, professionali e mai eccessive. Le sue composizioni pianistiche, costituiscono il collegamento stilistico tra Liszt e Ravel. Spesso è stato additato come "il più tedesco di tutti i compositori francesi", forse a causa della sua fantastica abilità nella elaborazione tematica.

Sebbene lo stile delle opere degli ultimi anni sia considerato antiquato, in precedenza Saint-Saëns aveva esplorato molte forme nuove e allo stesso modo ne aveva rinvigorito alcune di vecchia data. Le sue composizioni sono strettamente legate alla tradizione classica, ed alcuni lo considerano come un precursore del neoclassicismo.

Un chiaro esempio è il bellissimo quartetto in programma questa sera scritto durante una tournée in Russia a San Pietroburgo nel 1887 organizzata dalla Croce Rossa con un ensemble di fiati della Società di Musica da Camera per Strumenti a Fiato di Parigi (Taffanel,Turban e Gillet). Dedicato all’imperatrice di Russia, utilizza temi russi. È caratterizzato da un’estrema raffinatezza e prevede un pianista in possesso di grande abilità tecnica.

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