Il Barocco del 900

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Il termine "musica barocca" è rimasto convenzionalmente in uso per indicare indistintamente qualunque genere di musica evolutosi fra il tramonto della musica rinascimentale e il sorgere dello stile galante e poi di quello classico, in un arco cronologico che, secondo gli schemi di periodizzazione adottati dai maggiori dizionari e repertori bibliografici musicali andrebbe dal 1600 al 1750 (morte di J.S. Bach)

Ma la musica barocca è sempre stata presente anche in autori successivi a quel periodo ed in particolare nel '900.

Il programma di questa sera comincia con il massimo esponente della musica barocca: J.S. Bach ed il suo Concerto brandeburghese n. 3 in sol maggiore BWV1048, destinato ai soli archi, Bach divide al suo interno violini, viole e violoncelli in tre gruppi, ottenendo un totale di nove parti, cui va aggiunta una decima realizzata dal basso continuo. Con tale risorsa a disposizione, il compositore procede allo sfruttamento sistematico delle sfumature timbriche di questa unica sezione orchestrale, in una scrittura serrata di natura polifonica.

Il programma continua con un lavoro appartenente alla stagione neoclassica di Igor Stravinsky, il Concerto in mi bemolle maggiore per orchestra da camera, detto Dumbarton Oaks, dal nome di una tenuta nel distretto americano di Columbia, il cui proprietario Robert Woods Bliss, aveva commissionato al compositore tale musica, eseguita per la prima volta nella stessa località l'8 maggio 1938. Il brano fu scritto in origine per orchestra da camera, così come viene eseguito stasera, ma l'autore si preoccupò di trascriverlo nella versione per due pianoforti, raccontando poi di aver composto su commissione tale partitura, allo scopo di pagare le cure mediche cui dovette sottoporsi in quel periodo insieme alla moglie Caterina Nosenko e alle due figlie, Ludmila e Milena (una di queste ultime, insieme alla prima moglie, sarebbero morte a breve distanza l'una dall'altra nel 1939). Confessa ancora il musicista che, mentre scriveva il suo Concerto, studiava e suonava regolarmente Bach e l'attraevano i Concerti brandeburghesi, specialmente il terzo, alla cui struttura strumentale si richiama, utilizzando tre violini e tre viole. Di questa scelta si avverte la presenza nel Dumbarton Oaks, anche se, specifica Stravinsky, «non credo che Bach mi avrebbe lesinato il prestito di queste idee e di questi materiali, dal momento che imprestare in tal modo era qualcosa che anche a lui stesso piaceva fare». Naturalmente Stravinsky utilizza i temi bachiani in modo personale e in un gioco contrappuntistico di sonorità asciutte e taglienti.

Il Concerto grosso tipica forma di concerto della musica barocca italiana in cui il materiale musicale è trattato in un dialogo fra due sezioni di diversa dimensione, ovvero un piccolo gruppo di solisti, detto concertino o soli, e l'intera orchestra, detta ripieno, tutti o, appunto, concerto grosso è stato ispiratore per l'ultimo brano di questa sera di Ralph Vaughan Williams.

 

 

Programma:

J.S. BACH (1685-1750): Concerto brandeburghese n.3 in sol maggiore, BWV 1048

I. STRAWINSKY (1882-1971): Concerto in mi bemolle maggiore (Dumbarton Oaks)

R.V. WILLIAMS (1872-1958): Concerto grosso

 

 

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